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Samuele Bersani/Pacifico - Le mie parole _________________________________________
Le mie parole sono sassi, precisi, aguzzi, pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese.
Sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi, che accendono negli occhi infinite attese.
Sono gocce preziose, indimenticate, a lungo spasimate poi centellinate. Sono frecce infuocate che il vento e la fortuna sanno indirizzare.
Sono lampi dentro a un pozzo cupo e abbandonato, un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
Sono foglie cadute, promesse dovute Che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
Sono note stonate, sul foglio capitate per sbaglio tracciate e poi dimenticate.
Le parole che ho detto oppure ho creduto di dire, lo ammetto.
Strette tra i denti, passate, ricorrenti, inaspettate, sentite o sognate
Le mie parole son capriole, palle di neve al sole, razzi incandescenti prima di scoppiare.
Son giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare, piccoli divieti a cui disobbedire..
Sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare Fanno come gli pare.. si perdono nel buio per poi ritornare.
Sono notti interminate, scoppi di risate, facce sovresposte per il troppo sole.
Sono questo le parole. Dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose.
Sono mio padre e mia madre, un bacio a testa prima del sonno, un altro prima di partire. Le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire
Strette tra i denti, risparmiano i presenti immaginate, sentite o sognate
Spade fendenti, al buio sospirate perdonate, da un palmo soffiate
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