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Quando penso a Berlusconi st:Roberto Benigni Questa e' la canzone piu' allegra del mondo. E' una canzone che possono cantare grandi e piccini, medi ed anziani, piccoli e grandi e via e via e via. Privatizziamo il debito pubblico! Sciogliamo le camere! L'emendamento in contumacia! Questa e' una canzone che non ha niente a che vedere con la politica. Chiunque si riconosca e' puramente casuale. Il titolo e' 'Quando penso a Berlusconi'. E' la canzone dell'allegria di vivere in Italia, l'ITALIA!. Il paese piu' bello del mondo. Ma vogliamo, ma vogliamo sdilungarci nell'Italia? Ah, che soddisfazione lo sdilungamento italiano. E' la mia sensazione di quando mi sveglio la mattina a letto e dico: 'Ma dove sono? Ma, ma che sono veramente italiano?'. Non ci credo io stesso alle mie.. a, a, a.. Ma andiamo avanti! E' la gioia di vivere, di essere contemporaneo dei contemporanei, di vivere nella terra... Ma andiamo avanti! Ma ve la voglio cantare piu' che dire! Attacca banda! (cantato) Ah, che bellezza essere italiano quando al mattino l'aria s'improfuma, quando al barista chiedo da lontano 'Augusto, un cappuccino senza schiuma!'. E mentre lo sorseggio e mi ci beo e penso alla Madunina e al Colosseo e mentre penso al Ponte dei sospiri senza volerlo vado su di giri. Penso ai bronzi di Riace e il mio corpo si compiace e mi eccito parecchio quando penso a Ponte vecchio. Ma poi penso a Berlusconi e mi si sgonfiano i coglioni. Mi si sgonfiano le palle non so piu' dove cercarle. Quando penso a quel biscione mi si abbassa la pressione. L'apparato genitale c'ha un collasso verticale Quando penso a Berlusconi il testicolo s'ammoscia tutto il corpo mi s'affloscia ogni cosa mi va giu' e non si rizza piu'. Non mi si rizza piu'. (parlato) Eh, c'e' da ridere e c'e' da piangere cari elettori ed elèttrici. Eh, noi si scherza ma sulle malattie c'e' poco da scherzare. C'ho la Berlusconite! Come cosa e'?! La Berlusconite, BER-LUS-CO-NI-TE! E' contagiosa. Io invidio qualche amico mio che lo vedo che sta giu', dico 'Che c'hai?'. Dice 'C'ho l'epatite B'. 'Beato te! Io c'ho la Berlusconite C' 'Cos'e'?!' 'Come cos'e'!? Non mi toccare, stammi alla larga, sciogli le camere.' Eh, non c'e' niente da fare. Psicofarmaci, non funziona niente. Gli antibiotici gli fanno un baffo alla Berlusconite. E il dottore mi ha consigliato di pensare che abbiamo avuto una grande storia, una grande geografia, un grande passato. Provi a pensare, che ne so', a Mazzini, a, a, a, a, ma provi a pensare a chi gli pare a lei. Gliel'ho attaccata anche a lui. Va bene, finche' dura io ci provo, Finche' dura. Vediamo quanto dura. Vai attacca! (cantato) Ma e' sempre bello essere italiano ai tempi nostri e a quelli di Ben Hur, Colombo, Dante, Cesare, Tiziano e Camillo Benso conte di Cavour. Sorseggio il cappuccino e mi ci beo pensando a Garibaldi, a Galileo poi mi sento il corpo turgido, gagliardo se penso che discendo da Leonardo. Penso a Coppi sul Tonale e mi sale su il morale e mi sale un erezione quando penso a Cicerone. Ma poi ripenso a Berlusconi e mi si sgonfiano i coglioni. Mi si risgonfiano le palle e non so piu' dove cercarle. E quando penso a quel biscione mi si abbassa la pressione. L'apparato genitale c'ha un collasso verticale. Quando penso a Berlusconi il testicolo s'ammoscia tutto il corpo mi s'affloscia ogni cosa mi va giu' e non si rizza piu'. Non mi si rizza piu'. (parlato) E' diventata una cosa tremenda! Non so piu' che fare, dove andare, chi cercare, che sentire, che odorare, che tastare. Eh, mi mettono in quarantena, in cinquantena, in sessantena, in settantena in centoventitreena. Non posso muovermi, girare, non so dove andare. Con le donne! Con la donna italiana, che e' la piu' bella del mondo. Mi fanno ridere le francesi, le australiane, le andorrane, le liechensteniane. Ah, le liechensteniane. Mi fanno ridere! Ma vogliamo mettere le italiane. La donna piu' chic, piu' raffine', piu' remunere' del mondo. La donna italiana e' la piu' vezzosa, la piu' garmidiosa, la piu' bellosa, la piu' gangarosa. Io esco con una che ci diamo del lei pure nell'atto intimo. 'Prego si sdrai, si accomodi, si metta cosi' si metta cola'. Dopo di lei, sopra di lei, sotto di lei, a lato di lei, di qua di lei. Alzi la gamba, sposti il ginocchio, via il calcagno, giu' la coscia, prego dopo di lei'. Si chiama Luana. E' una cosa eccezionale. Sanno che non mi devono nominare quell'azienda, da nessuna parte. Niente che riguardi quella persona la', quell'ambiente la', quella situazione la'. Alla larga! Oramai mi basta poco, mi basta un niente, mi basta un, un un pilo. Mi basta un, un un capello. Mi basta un nonnulla. Ma ve la voglio raccontare. Vai banda, vai! (cantato) Che bella che e' la femmina italiana vestita, nuda, rossa, mora o bionda. Iersera sono uscito con Luana che c'ha un sorriso come la Gioconda. E ha due monti rosa dentro al reggiseno e gli occhi color del lago Trasimeno. Insomma il corpo come lo Stivale e monti, vallate e parco Nazionale. Eravamo su un bel prato fra il profumo della menta quando lei mi ha sbottonato sussurrando 'Mi consenta'. Cio' che sembrava una locomotiva e diventato un nocciolo d'oliva e Luana, da italiana, non ci crede e mi domanda 'Amore che succede?'. Io mi arrabbio e dico 'Dai, mi domandi cosa c'e'? Ma tu ancora non lo sai quel che mi succede a me?' (parlato) Luana, ma porca della miseriaccia zozza. Ma sei rimasta l'unica in Italia, nel mondo anzi, a non sapere il germe batterico che mi contrae il corpo. Non mi devi parlare di quella cosa la' nel momento culminante dell'attimo suadente. Te lo dico per l'ultima volta Luana, ma non te lo devi scordare. 'A me, io, (cantato) quando penso a Berlusconi mi si sgonfiano i coglioni. Mi si sgonfiano le palle non so piu' dove cercarle. Quando penso a quel biscione mi si abbassa la pressione e l'apparato genitale c'ha un collasso verticale. Quando penso a Berlusconi il testicolo s'ammoscia mi si appoggia sulla coscia, mi va tutto alla rovescia. Il morale mi si sfascia, non mi scappa piu' la piscia. Si sfrantuma la brioscia mi diventa moscia, moscia. Si scaloscia la bagascia ogni cosa mi va giu' e non si rizza piu'. Non mi si rizza piu'. |
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