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FABRIZIO DE ANDRE - Accordi - Il Ritorno Di Giuseppe
Gestisci
--Key----Delay----Bpm: 72---Guitar--Piano-
--------
Il ritorno di Giuseppe (Fabrizio De Andrè)

strum: La-



Stelle già dal tramonto, si contendono il cielo a frotte



luci meticolose, nell'insegnarti la notte.



Un asino dai passi uguali, compagno del tuo ritorno



scandisce la distanza, lungo il morire del giorno.




Ai tuoi occhi il deserto, una distesa di segatura

minuscoli frammenti della fatica della natura.

Gli uomini della sabbia hanno profili d'assassini

rinchiusi nei silenzi d'una prigione senza confini



Odore di Gerusalemme, la tua mano accarezza il disegno

d'una bandola magra, intagliata nel legno

la vestirai maria, ritornerai a quei giochi,

lasciati quando i tuoi anni erano così pochi.



E lei volò fra le tue braccia come una rondine



e le sue dita come lacrime, dal tuo ciglio alla gola,



suggerivano al viso, una volta ignorato,



la tenerezza di un sorriso, un affetto quasi implorato.

E lo stupore nei tuoi occhi salì dalle tue mani

che vuote intorno alle sue spalle, si colmarono ai fianchi

dalla forma precisa d'una vita recente,

di quel segreto che si svela quando lievita il ventre.



E a te, che cercavi il motivo d'un inganno inespresso dal volto,



lei propose l'inquieto ricordo fra i resti d'un sogno raccolto.

Marcello Trois





IL RITORNO DI GIUSEPPE
Testo e Musica di F. De andrè


Stelle, già dal tramonto,

si contendono il cielo a frotte,

luci meticolose

nell'insegnarti la notte.

Un asino dai passi uguali,
compagno del tuo ritorno,
scandisce la distanza
lungo il morire del giorno.

Ai tuoi occhi, il deserto,
una distesa di segatura,
minuscoli frammenti
della fatica della natura.

Gli uomini della sabbia
hanno profili da assassini
rinchiusi nei silenzi
d'una prigione senza confini.

Odore di Gerusalemme,
la tua mano accarezza il disegno
d'una bambola magra,
intagliata nel legno,

"La vestirai, Maria,
ritornerai a quei giochi
lasciati quando i tuoi anni
erano così pochi".


E lei volò fra le tue braccia

come una rondine,
Solm
e le sue dita come lacrime,
Dom Fa
dal tuo ciglio alla gola,
Solm
suggerivano al viso,

una volta ignorato,
Solm
la tenerezza di un sorriso,

un affetto quasi implorato.
Solm
E lo stupore nei tuoi occhi

salì dalle tue mani
Solm
che vuote intorno alle sue spalle,
Dom Fa
si colmarono ai fianchi
Solm
dalla forma precisa

d'una vita recente,
Solm
di quel segreto che si svela

quando lievita il ventre.
Solm Do7 Fa
E a te, che cercavi il motivo

d'un inganno inespresso dal volto,

lei propose l'inquieto ricordo

fra i resti d'un sogno raccolto.








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