CANZONE PER LAURA ROBERTO VECCHIONI
Al primo amore si fermò, scese dalla filovia e allora il mondo gli sembrò una drogheria, una drogheria. L'ultima volta che lo videro, era col circo del "Pensateci Un Po' Voi", dove leoni, clown e acrobati, stavan fermi come lui. Va da sè che Laura non crede, non crede più passa il sale, chiacchiera, siede, e guarda giù. Fu Re Riccardo il primo che, salutò la compagnia si tolse l'elmo e disse "Tiè"! Ma con cortesia, ma con cortesia. Era una guerra un po' del cavolo, mancavano un senso, un apriscatole, un'idea eppure tutti comandavano, a che cosa non si sa. Va da sè che Laura non crede, non crede più passa il sale, chiacchiera, siede, e guarda giù. E Marco Polo li fregò, Doge, moglie, turchi e idee, part da Chioggia ed arrivò, non più giù di Bari, non più giù di Bari poi disse :"Ho visto orienti magici", ma almeno aveva avuto della fantasia, i veneziani che applaudivano, solo invidia e ipocrisia. Va da sè che Laura non crede, non crede più passa il sale, chiacchiera, siede, e guarda giù. Poi quel bambino si voltò, e contò le nostalgie scese dal palco e disse "No! Sono cose mie, solamente mie". e mentre tutti si aspettavano, la giravolta, il salto doppio, la poesia gridò a chi stava a capotavola: "Stacci attento e fila via!" Perchè adesso Laura ci crede, ci crede s chiude gli occhi e dentro ci vede, adesso s Perchè adesso Laura ci crede, ci crede s chiude gli occhi e dentro sorride, adesso s.
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