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MARCIA NUZIALE Fabrizio De Andrè
Matrimoni per amore, matrimoni per forza ne ho visti di ogni tipo, di gente d'ogni sorta di poveri straccioni e di grandi signori, RE7 SI7 di pretesi notai, di falsi professori.
Ma pure se vivrò, fino alla fine del tempo io sempre serberò il ricordo contento delle povere nozze di mio padre e mia madre RE7 SI7 decisi a regolare il loro amore sull'altare.
Fu su un carro di buoi, se si vuole esser franchi tirato dagli amici e spinto dai parenti, che andarono a sposarsi dopo un fidanzamento RE7 SI7 durato tanti anni da chiamarlo ormai d'argento.
Cerimonia originale, strano tipo di festa, la folla ci guardava, gli occhi fuori dalla testa; eravamo osservati dalla gente civile RE7 SI7 che mai aveva visto matrimoni in quello stile.
Ed ecco soffia il vento e si porta lontano il cappello che mio padre tormentava in una mano, ecco cade la pioggia da un cielo maldisposto RE7 SI7 deciso ad impedire le nozze ad ogni costo.
Ed io non scorderò mai la sposa in pianto cullava come un bimbo i suoi fiori di campo ed io per consolarla, in con la gola tesa RE7 SI7 suonavo la mia armonica come un organo da chiesa.
Mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti gridarono "Per Giove, le nozze vanno avanti", per la gente bagnata, per gli dei dispettosi, RE7 SI7 le nozze vanno avanti, viva, viva gli sposi.
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