IL FANNULLONE Testo di F. De Andrè - P. Villaggio Musica di F. De Andrè
Senza pretese di voler strafare
io dormo al giorno quattordici ore,
anche per questo nel mio rione
godo la fama di fannullone.
Ma non si sdegni la brava gente
se nella vita non riesco a far niente. Dom7 Fa Tu vaghi per le strade Fam Dom Fam quasi tutta la notte Mib Lab sognando mille favole Fam Sol di gloria e di vendette Dom Dom7 Fa Racconti le tue storie Fam Dom Fam a pochi uomini ormai stanchi Mib Lab che ridono fissandoti Sol7 Dom con vuoti sguardi bianchi. FAam6 Tu reciti una parte Dom Mib fastidiosa alla gente Dom facendo della vita
una commedia divertente.
Ho anche provato a lavorare, senza risparmio mi diedi da fare ma il sol risultato dell'esperimento fu della fame un tragico aumento. Non si risenta la gente per bene se non mi adatto a portar le catene. Ti diedero lavoro in un grande ristorante a lavare gli avanzi della gente elegante. Ma tu dicevi: "Il cielo è la mia unica fortuna e l'acqua dei piatti non rispecchia la luna". Tornasti a cantar storie lungo strade, di notte, sfidando il buon umore delle tue scarpe rotte.
Non sono poi quel cagnaccio malvagio senza morale, straccione e randagio che si accontenta di un osso bucato con affettuoso disprezzo gettato. Al fannullone sa battere il cuore, il cane randagio ha trovato il suo amore. Pensasti al matrimonio come al giro di una danza, amasti la tua donna come un giorno di vacanza. Hai preso la tua casa per rifugio alla tua fiacca, per un attaccapanni a cui appendere la giacca. E la tua dolce sposa, consolo la sua tristezza cercando fra la gente chi le offrise tenerezza.
É andata via senza far rumore, forse cantando una storia d'amore. La raccontavaad un mondo ormai stanco che camminava, distratto, al suo fianco. Lei tornerà in una notte d'estate, l'applaudiranno le stelle incantate, rischiareranno dall'alto i lampioni la strana danza di due fannulloni. La luna luna avrà dell'argwnto il colore