FEGATO, FEGATO SPAPPOLATO VASCO ROSSI
Comunque non è questo il modo di fare, disse il commerciante
all'uomo del pane, domani sarà festa in questo stupido paese
ma non per noi che stiamo a lavorare!
E l'uomo del pane fece finta di niente e se ne andò tranquillamente;
aveva tante, tante, tante cose da fare e poi lui non ci poteva fare niente!
La primavera insiste la mattina, dalla mia cucina vedo il mondo tondo
sempre diverso, sempre ogni mattina sin dal giorno prima del giorno prima e con in bocca un gusto amaro che fa schifo
chissà cosa è stato, quello che ho bevuto RE esco dal letto e penso al povero mio fegato fegato fegato spappolato,
fegato fegato fegato spappolato.
Dice mia madre devi andare dal dottore
a farti guardare, a farti visitare,
hai una faccia che fa schifo
guarda come sei ridotto
mi sa tanto che finisci male. La guardo negli occhi con un sorriso strano neppure la vedo, ma forse ha ragione davvero. Ma fuori c'è la festa del paese, vado a fare un giro
non l'ho neanche detto e già mia madre che mi corre dietro col vestito nuovo.
La fuga è veloce, mi metto le scarpe che sono già in strada.
Che bella giornata non bado alla gente che guarda sconvolta, ormai ci sono abituato, sono vaccinato, sono controllato, si pensa, ormai, addirittura in giro è chiaro che sono drogato.
La festa ha sempre il solito sapore, gusto di campane
non è neanche male, c'è chi va a messa e c'è chi pensa di fumare
come aperitivo prima di mangiare. Fini si è alzato da poco, e non è ancora sveglio, non è ancora sveglio ed è talmente scazzato che non riesce a parlare nemmeno!
La sera che arriva non è mai diversa dalla sera prima
la gente che affoga nell'unica sala, la discoteca! Ci vuol qualcosa per tenersi a galla sopra questa merda
sopra questa merda; e non m'importa se domani mi dovrò svegliare ancora
con quel gusto in bocca eh, gusto in bocca.
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